Calcolosi urinaria
Che cos’è la calcolosi urinaria?
La calcolosi urinaria, detta anche litiasi o calcoli renali, è una delle più comuni e antiche
malattie delle vie urinarie. Tale patologia è caratterizzata dalla presenza di piccoli sassolini,
calcoli appunto, lungo il decorso delle vie urinarie.
La calcolosi urinaria è una patologia molto diffusa nel mondo occidentale, e in Italia in
particolare. Si calcola che colpisca circa il 10% della popolazione maschile e il 5% della
popolazione femminile. L’età con maggiore incidenza è quella compresa tra i 30 e i 50 anni.
Le recidive sono molto frequenti, tanto da verificarsi in una percentuale che varia, a seconda
degli studi, dal 25 al 50% dei casi dopo 5 anni. L’incidenza stimata in Italia è di circa 100.000
nuovi casi all’anno.
Da quali componenti chimiche sono costituiti i calcoli
renali?
I calcoli renali possono essere costituiti da varie componenti chimiche, singole o
in combinazione:
nel mondo occidentale la maggior parte dei calcoli è costituita da ossalato di calcio,
rappresentano il 90% dei casi e sono radiopachi;
meno frequenti ma sempre radioopachi sono quelli di fosfato di calcio;
quelli di acido urico, sempre più frequenti, sono radiotrasparenti, cioè invisibili nelle
radiografie standard ma non alla ecografia, presentano la caratteristica favorevole di
sciogliersi completamente solo alcalinizzando le urine con una terapia medica senza dover
ricorre alla chirurgia;
quelli di cistina, assai rari, spesso si manifestano fin dall’infanzia in pazienti portatori di una
condizione patologica ereditaria definita cistinuria; spesso causano calcolosi complesse,
voluminose, molto dure e difficili da trattare;
capitolo a parte meritano i calcoli generati dalle infezioni delle vie urinarie (fosfati tripli),
provocati da batteri che producono una matrice proteica che facilita la precipitazione dei sali
disciolti nelle urine.
Quali sono le cause della calcolosi urinaria?
Tra le cause della calcolosi urinaria, viene data molta importanza alla familiarità, a
una dieta squilibrata e alla scarsa assunzione di liquidi.
La formazione di calcoli è la conseguenza del medesimo processo chimico che comporta la
precipitazione dello zucchero nella tazzina di caffè: se una sostanza contenuta nelle urine è
più concentrata del normale, dando origine alla cosiddetta sovra-saturazione, rischia di
precipitare e formare cristalli che fondendosi tra loro nel fondo dei calici renali formano
appunto i calcoli, dal latino calculus (sassolino).
Questo non avviene nei soggetti sani perché nelle urine ci sono delle sostanze che
contrastano in maniera efficace la cristallizzazione, fondamentalmente citrati.